Di forza di volontà se ne parla molto, nei nostri discorsi questa espressione ricorre spesso come qualcosa da acquisire quando sentiamo che viene a mancarci o come qualcosa da valorizzare quando la sentiamo presente. Difficilmente, però, se ne parla in termini scientifici, ossia facendo riferimento a dati e ricerche che possono darcene un quadro completo e significativo. Questo è proprio ciò che ha cercato di fare Kelly McGonigal in “La forza di volontà”, un saggio che accompagna il lettore nei sentieri del cambiamento personale facendo leva su questo aspetto che tutti possiamo scoprire in noi.
Il senso di controllo che la forza di volontà ci consente sulle cose della vita, è ormai noto, influisce sul nostro stato di benessere psichico, fisico, finanziario, relazionale. Nonostante gli obiettivi che ci diamo con iniziale slancio e motivazione, spesso abbandoniamo la strada a metà con conseguente frustrazione. Secondo l’autrice, il punto è che non basta aspirare al cambiamento e stabilire un obiettivo per poter realmente padroneggiare l’autocontrollo, è necessario capire come e perché perdiamo il controllo. In breve, è necessario conoscere se stessi. Autoconsapevolezza, cura di sé e riconoscimento di ciò che più conta per noi sono il fondamento per l’autocontrollo.
All’interno di questo saggio vengono sfatati alcuni falsi miti sull’autocontrollo e la forza di volontà viene indagata secondo le sue componenti principali che l’autrice definisce “poteri”: farò, non farò, voglio. Grazie a questi tre poteri ci è possibile esercitare un pieno controllo sulle tentazioni e dunque applicare la forza di volontà per il raggiungimento dei nostri traguardi.
Trattandosi di un approccio scientifico, non poteva mancare il riferimento ai correlati biologici del nostro cervello, le aree cerebrali che governano i tre poteri della forza di volontà, collocabili, nello specifico, all’interno della corteccia prefrontale, sede dell’autocontrollo. Contemporaneamente, anche il corpo risponde con una serie di cambiamenti che ci aiutano a rallentare e a controllare i nostri impulsi.
La buona notizia che emerge da questo saggio è che la forza di volontà può essere allenata, dunque possiamo imparare ad esercitare un buon autocontrollo. In che modo? L’autrice ci illustra una serie di strategie che ci orientano in questa direzione, da cui è possibile trarre benefici immediati o a lungo termine.
Il libro è semplice e scorrevole ma, soprattutto, coinvolgente poiché in ogni capitolo l’autrice inserisce una serie di esercizi rivolti al lettore che lo invitano ad una attenta osservazione rivolta a sé e all’ambiente circostante (i compiti “al microscopio”) e di strategie pratiche per migliorare l’autocontrollo (gli “esperimenti di forza di volontà”).
Tre punti che meritano maggior risalto in questa lettura:
1 – la forza di volontà è un istinto innato, utile da un punto di vista evolutivo per proteggerci da scelte rischiose, ma non è data una volta per tutte, può e deve essere allenata, come un muscolo, attraverso il cervello che ne è sede e, fattore ancor più affascinante, il cervello arriverà a modellarsi sulla base di ciò che gli chiederemo di fare sviluppando alcune aree piuttosto che altre e specifiche connessioni tra queste;
2 – per quanto la forza di volontà favorisca una serie di benefici, una forma eccessiva e cronica di autocontrollo richiede elevati livelli di energia, andando a sottrarre risorse al sistema immunitario e aumentando la probabilità di ammalarsi. Non è possibile pensare di avere il controllo su tutto, dobbiamo scegliere su cosa concentrare la nostra forza di volontà;
3 – la forza di volontà non è inesauribile, al contrario è come se ne avessimo una quantità limitata e, una volta focalizzata su una sfida specifica, il rischio è di ritrovarsene privi verso altre sfide. Dunque, è molto importante la gestione che se ne fa.
Dott.ssa Cristina Lanza – Psicologa Psicoterapeuta, Life & Wellness Coach
01 Novembre 2019
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