I sogni sarebbero il modo in cui il cervello ci permette di sentire la complessità del lavoro di consolidamento nella memoria delle esperienze recenti in modo, sul breve termine, da migliorare le capacità di svolgere con efficienza specifici compiti e, sul lungo termine, di trasformare l’informazione in esse contenute per integrarle nel nostro repertorio di comportamenti e farne uno strumento che possa trovare un più ampio spettro di applicazione.
E’ questa la conclusione a cui sono pervenuti ricercatori del Beth Israel Deaconess Medical Center sulla scorta dei risultati di una ricerca ora pubblicata sulla rivista Current Biology.
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