Ecco perché i figli più piccoli saranno sempre considerati dei «cuccioli»

da | 17 Dic, 2013 | Psicologia News | 0 commenti

«Ed ecco Pietro, Antonio e Paolino, il piccolo di casa»: così la mamma presenta orgogliosa i propri figli. Peccato che il piccolo Paolino abbia quasi quarant’anni e porti il 43 di scarpe. Il fenomeno è comprensibile ed è legato alla cristallizzazione dei ruoli nelle famiglie. Il «cucciolo di casa» rimarrà sempre piccolo, così come il monello tra i fratelli si porterà dietro la nomea anche se dovesse diventare prete. Ma secondo uno studio australiano le madri pluripare sono affette da una vera e propria sindrome che le porta a una distorsione percettiva verso i figli più piccoli.

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Dott.ssa Cristina Lanza

Dott.ssa Cristina Lanza

Psicologa e Psicoterapeuta

Effettuo interventi di consulenza psicologica, sostegno e psicoterapia sia individuali che di coppia.
Sono iscritta all’Albo degli Psicologi del Lazio (prot. N. 11600 del 12.02.2004) e abilitata alla Psicoterapia

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