Quando parliamo di benessere facciamo sempre riferimento ad un insieme di fattori di natura psicologica, fisica e sociale. La rinomata psicologa e ricercatrice americana Carol Ryff ha studiato l’ambito del benessere prima ancora che fosse un argomento diffuso. Vent’anni prima che iniziassimo tutti a parlare di benessere e prosperità, lei stava già lavorando su questo tema all’Università del Wisconsin-Madison (USA) ed ha finito col creare uno dei primi modelli sistematici del benessere psicologico, ad oggi uno dei più scientificamente comprovati ed empiricamente rigorosi.
Carol Ryff è stata ispirata da due aspetti: primo, il fatto che il benessere non dovrebbe essere ridotto alle descrizioni mediche o biologiche ma tradursi in una questione filosofica relativa al significato di una buona vita; secondo, il fatto che le teorie psicologiche del benessere a quel tempo mancavano di rigore empirico – non erano state e non potevano essere testate.
Per costruire una teoria che unisse le questioni filosofiche con l’empirismo scientifico, Ryff ha fatto una selezione di teorie e ricerche sul benessere, da Aristotele a John Stuart Mill, da Abraham Maslow a Carl Jung. La ricorrenza e la convergenza tra queste diverse teorie le hanno dato le basi per il suo modello di benessere.
Il modello di benessere psicologico di Carol Ryff differisce da quelli del passato in un modo determinante: il benessere è multidimensionale e non si limita alla felicità o alle emozioni positive. Una buona vita dev’essere equilibrata tenendo conto dell’insieme dei diversi fattori da lei identificati, piuttosto che strettamente focalizzata su uno solo di questi. Ryff ha basato questo principio sull’Etica Nichomachea di Aristotele, in cui l’obiettivo della vita non è sentirsi bene ma è piuttosto vivere virtuosamente.
Le 6 dimensioni del benessere, secondo Carol Ryff, sono:
1 – autoaccettazione: sviluppare un atteggiamento positivo verso se stessi e verso la propria vita capace di suscitare sentimenti positivi, riconoscere e accettare molteplici aspetti di sé sia che si tratti di punti di forza che di imperfezioni o debolezze, sentirsi positivi verso la propria vita passata;
2 – relazioni positive con gli altri: avere relazioni soddisfacenti basate sulla fiducia, preoccuparsi del benessere degli altri, essere capaci di empatia, affetto e intimità, comprendere il valore del dare e dell’avere su cui si basano le relazioni umane;
3 – autonomia di pensiero e azione: sviluppare una libertà di pensiero, emozionale e d’azione, essere autodeterminati e indipendenti, essere in grado di resistere alle pressioni sociali nel proprio modo di pensare e agire, regolare il proprio comportamento secondo degli standard personali interni;
4 – padronanza ambientale: avere un senso di padronanza e competenza nella gestione dell’ambiente, sentire di poter affrontare le sfide della vita, controllare una serie complessa di attività esterne, fare un uso efficace delle opportunità circostanti, essere in grado di scegliere o creare contesti favorevoli alle proprie esigenze e ai propri valori personali;
5 – crescita personale: avere la sensazione di uno sviluppo continuo, vedere se stessi crescere ed evolvere, essere aperti a nuove esperienze, avere il senso di realizzare il proprio potenziale, vedere il miglioramento di se stessi e del proprio comportamento nel tempo, avere maggiore consapevolezza di sé ed un senso di maggiore efficacia;
6 – scopo nella vita: porsi degli obiettivi e un senso di direzione, attribuire un significato alla propria vita presente e passata, sviluppare credenze che diano scopo alla vita, avere il senso che quello che stiamo facendo è in linea con i nostri valori.
Ogni dimensione richiede un lavoro specifico di consapevolezza e di miglioramento per potersi sentire pienamente appagati. Comincia col considerare ciascuna di queste aree della tua vita e assegnale un punteggio da 0 a 10 a seconda di quanto ritieni di sentirti soddisfatto (0 = per niente, 10 = totalmente). Alla fine, prendi in considerazione le tre aree su cui hai ottenuto il punteggio minore e comincia a lavorare su quelle, dandoti piccoli obiettivi specifici ogni giorno.