Wabi Sabi, modello giapponese di felicità

da | 23 Ott, 2022 | Psicologia del Benessere, Psicologia News

Siamo tutti in cerca della nostra felicità personale soltanto che, il più delle volte, formuliamo pensieri e mettiamo in campo azioni che ce ne allontanano anziché rendercene prossimi. Non esiste un modello unico di felicità ma quello giapponese, racchiuso nella filosofia del Wabi Sabi, può ispirarci per cominciare subito a mettere in pratica piccoli cambiamenti. Vediamo, allora, cosa può suggerirci.

LASCIAR ANDARE

La cultura occidentale è fortemente centrata sulla performance e sul risultato, condizioni che premiano l’attitudine al perfezionismo, alla demonizzazione dell’errore, alla ricerca di ancoraggi stabili che rimangano invariati, possibilmente, per sempre. Il Wabi Sabi giapponese, invece, può rappresentare un grande cambio di paradigma con il suo effetto liberatorio. È la consapevolezza, applicata alla vita quotidiana, che tutto è mutevole, destinato a cambiare, fluido e instabile e che niente è perfetto, l’imperfezione è ovunque ma è anche ciò che conferisce unicità e bellezza ad ogni cosa. Nel momento in cui si accetta questo, anche l’errore perde la sua veste di inadeguatezza e di condanna e assume quella di crescita e sviluppo.

GODERSI IL QUI E ORA

Spesso imbrigliati nelle maglie di un passato che avvertiamo ingiusto, insoddisfacente, sospeso oppure costantemente proiettati in un futuro fonte di ansia e di assenza di speranza, dimentichiamo il dono del presente. Essere nel qui e ora, secondo la filosofia Wabi Sabi, significa accettare la vita per come viene, nel suo fluire quotidiano, nell’essere quel che è. Questo significa anche accogliere l’imprevisto, ossia ciò che non rientra nel nostro controllo e fare i conti con il cambiamento che, in fondo, è una condizione con cui ci confrontiamo costantemente visto che sia psicologicamente che biologicamente siamo ogni giorno esseri diversi da quel che eravamo il giorno prima. È un invito a gettare le armi, smettere di combattere quel che non dipende da noi e concentrarsi esclusivamente su quello su cui possiamo esercitare un’influenza, accettare che esiste una parte della vita che continuerà sempre a sfuggirci di mano.

ACCETTARE LA TRANSITORIETA’ DELLA VITA

Ci soffermiamo poco a riflettere sul fatto che siamo su questa terra di passaggio, che abbiamo un tempo definito e spesso ci comportiamo come se questo riguardasse gli altri ma non noi. La vita, nella sua finitezza, non viene valorizzata come dovrebbe e noi siamo spesso lontani dal farne un capolavoro. Il Wabi Sabi ricorda l’importanza di accettare la transitorietà della vita prendendolo come spunto per dare il meglio ogni giorno. “Wabi” racchiude una dolce malinconia che questa consapevolezza porta con sé, “Sabi”, invece, richiama lo scorrere del tempo, un fluire che rende tutto impermanente e soggetto al cambiamento. L’insieme di questi due aspetti rende possibile il raggiungimento della felicità.

ACCETTARE I PROPRI LIMITI

Nella ricerca di perfezione abbiamo difficoltà ad accettare le nostre ansie, le paure, i dubbi, i limiti, che il Wabi Sabi insegna a considerare come parte di noi e a prenderne atto per quello che sono. Non un invito a fermarsi e rassegnarsi, dunque, ma a mettersi sempre in gioco, creare occasione di esposizione, andare avanti con curiosità e voglia di tentare, non importa quello che succederà.

Il Wabi Sabi è un approccio alla vita liberatorio che può essere acquisito con un lavoro graduale su noi stessi. Prima ancora, però, è importante modificare il paradigma mentale, convincersi che sono cambiamenti alla nostra portata che richiedono solo impegno e costanza.

DOMANDE DI CONSAPEVOLEZZA

  • Qual è il tuo concetto di felicità?
  • Tendi a rimanere focalizzata/o sul presente o sei più orientata/o al passato/futuro?
  • Come ti comporti di fronte ad un cambiamento?
  • Come ti senti quando ti accorgi di aver fatto un errore?
  • Sai accettare le tue paure?
Dott.ssa Cristina Lanza

Dott.ssa Cristina Lanza

Psicologa e Psicoterapeuta

Effettuo interventi di consulenza psicologica, sostegno e psicoterapia sia individuali che di coppia.
Sono iscritta all’Albo degli Psicologi del Lazio (prot. N. 11600 del 12.02.2004) e abilitata alla Psicoterapia

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