Prima si è cominciato a parlare di dislessia, poi è stata la volta della discalculia e poi della disgrafia e della disortografia. Tutti (ma soprattutto chi ha figli in età scolare) hanno cominciato ad avere una certa familiarità con questi termini, ma questo non significa sia facile capire che cosa significhino tutte queste “dis”. E viene anche il sospetto che ce ne siano troppe e, come le ciliegie, una tiri l’altra. Insomma, possibile che tutti quelli che una volta venivano etichettati come alunni svogliati perché non leggevano e non scrivevano in modo corretto e fluente (i classici bambini che non si “impegnano”, come dicevano le maestre) adesso siano dislessici? Magari ci sarà anche qualcuno che semplicemente non ha voglia di studiare…
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