Sei da poco rientrato al lavoro dopo una vacanza piacevole e rigenerante, ti aspettavi di sentirti carico di energie, rapido nello svolgere i tuoi compiti, pieno di idee e iniziative, invece…ti senti stanco, privo di energie, hai difficoltà a concentrarti, sei annoiato e demotivato, sei facilmente irritabile, la notte hai un sonno disturbato, avverti un umore altalenante, ansia, accusi perdita di appetito o un maggiore bisogno di cibo, avverti sintomi somatici come mal di testa o mal di stomaco. Se ti riconosci in alcune di queste manifestazioni, significa che risenti della sindrome post-vacanza o sindrome da rientro che si manifesta sul piano cognitivo, emotivo, somatico e comportamentale e che colpisce un italiano su tre a seguito dell’interruzione estiva. Più questa è lunga e rilassante, più è probabile che si manifesti disagio al rientro alle consuete attività e ai consueti ritmi. In questo articolo, dunque, vediamo in cosa consiste e come sia possibile affrontarla in maniera adeguata.
Non sei solo
Innanzitutto, occorre comprendere che si tratta di una condizione diffusa, dunque non sei solo a viverla ed è comprensibile, considerato che c’è stato un cambiamento dei ritmi psicologici e biologici, dunque non allarmarti ma prendine consapevolezza e trova la tua strategia per riorganizzare il tempo e le attività. La durata delle manifestazioni di questa sindrome è individuale e dipende dalle risorse di ciascuno nonché da come viene vissuta la realtà a cui si fa ritorno, può dunque consistere in giorni, settimane o addirittura mesi (in quest’ultimo caso può essere opportuno considerare una consulenza psicologica per cercare di capire cosa renda difficile riadattarsi).
Chi colpisce la sindrome post-vacanza
Generalmente questa sindrome colpisce coloro che hanno difficoltà ad affrontare i cambiamenti, piccoli o grandi che siano, che non sono in grado di adattarsi facilmente a tutte quelle condizioni che richiedono una modifica delle abitudini e dei ritmi, vivendo questi cambiamenti con fatica e richiedendo lunghi tempi di adattamento. Colpisce anche coloro che vivono la propria realtà quotidiana con insoddisfazione, che hanno difficoltà ad attribuire un significato di pienezza e gratificazione a ciò che usualmente fanno. Colpisce infine coloro che presentano una bassa tolleranza alla frustrazione. Naturalmente, le manifestazioni della sindrome post-vacanza saranno più evidenti in coloro che vivono una condizione di profonda insoddisfazione rispetto al lavoro che svolgono, che trovano sgradevole tale ambiente e che ogni giorno sentono di rivestire un ruolo che non gli appartiene o di svolgere delle mansioni insignificanti. Per questo motivo, la ripresa dell’attività lavorativa assume il peso di un sacrificio piuttosto che l’attesa di un’occasione di crescita e condivisione.
Come intervenire
Sono possibili alcuni accorgimenti per ridurre le sgradevoli sensazioni che si accompagnano al rientro dalle vacanze, per ottimizzare la ripresa:
1 – riprendi la tua routine quotidiana. Riprendi la tua normale routine quotidiana e non prolungare le abitudini acquisite durante la pausa estiva. Un adeguato riposo notturno, un’alimentazione sana, l’attività fisica, le distrazioni, tutto ciò che faceva parte delle abitudini di vita e che producevano gratificazione prima dell’interruzione estiva torneranno ad essere gli appigli per un buono stato di salute fisica e mentale;
2 – ascolta ed esprimi le tue emozioni. Stabilisci un contatto con le tue emozioni. In questa fase è possibile che tu possa provare un mix di sensazioni che possono farti sentire sopraffatto, cerca di riconoscerle nello specifico e di accoglierle senza combatterle. Ancora meglio sarebbe tenere un diario sul quale riportare, a fine giornata, tali sensazioni e ciò che le genera. Prendere consapevolezza delle emozioni è la miglior cura per i propri stati di malessere;
3 – cerca di comprendere. Il disagio che si manifesta al rientro dalle vacanze ha un suo significato che ha bisogno di essere compreso. Che cosa di quel che ti aspetta ti rende così irrequieto? Prendi quello che ti accade come un’informazione di quello che non va nella tua vita e nel tuo lavoro e cerca di affrontarlo diversamente da come hai fatto finora. È importante non sottovalutare i segnali che la nostra mente e il nostro corpo ci inviano;
4 – agisci con gradualità. Non ricominciare subito a riempirti di impegni con l’idea che questo possa generare distrazione e non farti pensare alla difficoltà del rientro. Questa modalità, infatti, rischia di avere l’effetto contrario. Cerca, invece, di reinserire impegni consueti e nuovi con gradualità, poco per volta, magari imparando a viverli con maggiore intensità e non come un semplice riempimento del tempo. Anche sul lavoro, ricomincia dai compiti più leggeri e piacevoli per poi avvicinarti a poco a poco a quelli più impegnativi e difficili;
5 – progetta. Guardare avanti con positività e buone intenzioni aiuta a ritrovarsi. Iniziare a definire progetti attraverso piccoli obiettivi consente di sentirsi attivi e padroni del proprio tempo risollevando l’umore e creando aspettative positive;
6 – pratica la gratitudine. La gratitudine esercita un impatto notevole sul benessere fisico, psicologico e sociale. Praticare gratitudine quotidianamente è uno degli aspetti chiave per trasformare aspetti potenzialmente negativi in positivi. Acquisisci l’abitudine di riflettere ogni giorno sulle tre cose accadute nel corso della giornata per le quali ti consideri grato.
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