Si sentono inadeguati, soffrono di ansia e di depressione: gli italiani che si ammalano o soffrono per colpa del lavoro sono quattro milioni di persone. I disturbi psichici nascono dalla percezione di essere stressati, di non reggere ritmi sempre più veloci, di essere sottovalutati o di non essere all’altezza dell’incarico svolto. E sbaglia chi pensa che tutto dipenda dall’avere o meno un posto fisso o il contratto a tempo indeterminato. La precarietà conta molto, ma tra i ‘nuovi malati’ c’è anche chi non fa carriera, chi si ritiene vittima di soprusi da parte del datore di lavoro, chi si sente mobbizzato dai colleghi e chi è costretto a svolgere una mansione diversa da quella che sperava per capacità e titoli. A loro si aggiunge l’esercito dei precari, spesso costretti ad accettare anche condizioni capestro pur di avere un minimo di salario.
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