LIBRANDO – L’Arte di Correre, 18 insegnamenti su cui riflettere

da | 18 Giu, 2021 | Libri Recensioni, Psicologia del Benessere, Psicologia News

L’impegno è un tema scottante perché richiede costanza, determinazione, coinvolgimento e non sempre ci sentiamo pronti a sostenerlo. Anche quando pensiamo di essere mossi da una profonda convinzione in quello che vorremmo ottenere, prima o poi abbandoniamo l’impresa. Spesso non abbiamo chiaro il significato di quello che facciamo, cosa vuol dire per noi in termini presenti e futuri, come ci fa sentire. Haruki Murakami ha scritto “L’arte di correre” per dare significato al suo impegno nella corsa a piedi perché da questo non si può prescindere per portare fino in fondo un obiettivo. La ricerca del significato, l’espressione del sentire, l’ascolto di se stessi sono le coordinate che guidano un agire consapevole.

La corsa

Questo libro è un percorso autobiografico, scritto dall’autore in un periodo specifico della sua vita, dall’Estate 2005 all’Autunno 2006, focalizzato sul tema della corsa che è vissuta come impegno costante e superamento dei limiti, soprattutto sulle lunghe distanze e nelle maratone ed è testimonianza di come l’attività sportiva in generale e della corsa in particolare sia stata determinante anche per la sua attività di scrittore. Raccontando minuziosamente della corsa, Murakami ha definito i criteri che hanno ispirato la sua vita e ai quali è rimasto fedele in ogni situazione, anche quando ha introdotto alcune variazioni dedicandosi al Triathlon.

Stile di vita

Una ferrea autodisciplina, nella corsa come nella scrittura e nella sua intera vita, lo ha guidato sempre, toccando anche i confini della inflessibilità che, talvolta, gli è costata cara in termini di salute muscolare. E’ la testimonianza che cambiare si può, che è possibile sostituire abitudini insane – ad esempio fumare sessanta sigarette al giorno come nel suo caso – con abitudini sane come l’attività fisica e una sana alimentazione. Un sano stile di vita che ha permesso all’autore di trovare un giusto bilanciamento tra la scrittura – passione nata apparentemente “per caso” a cui ama dedicare le prime ore del mattino – e la corsa – nata per contrastare la sedentarietà che l’attività di scrittore comporta, a cui è dedicato il pomeriggio.

Lo stimolo interiore

Corsa e scrittura, attività a cui Murakami si dedica con la stessa dedizione, hanno diversi aspetti in comune, tra questi la natura della spinta a perseguirli. In entrambe, così come in ciò che tutti noi intraprendiamo, ciò che conta veramente è sentire che ciò che compiamo corrisponda a criteri che noi stessi abbiamo stabilito, primo fra tutti uno stimolo interiore che ci orienta e che non va alla ricerca di conferme esterne.

Rallentare l’invecchiamento

Introdurre l’esercizio fisico nella modalità della corsa e renderlo un impegno regolare, ha avuto nella vita di Murakami un effetto domino, portando una serie di altri cambiamenti che si potrebbero annoverare tra le abitudini salutari: regolarizzare il ciclo sonno-veglia, prediligendo un buon numero di ore di sonno a partire dalla prima serata per concedersi un risveglio alla buon’ora e abitudini alimentari basate soprattutto sul consumo di pesce e verdure con l’eliminazione di tutti gli eccessi, con la consapevolezza di rinnovare le cellule, condizione fondamentale per una buona salute ed un rallentamento dell’invecchiamento.

Insegnamenti

Questo libro è più di un’autobiografia circoscritta, è un rimando alle sue riflessioni esistenziali che diventano spunti per il lettore, per un confronto con i propri punti di forza e le proprie debolezze, col tema del talento personale, l’importanza di allenarlo con costanza e determinazione ma anche con un tema identitario, la possibilità di riconoscersi pienamente in qualcosa che definisca il proprio essere. E’ un percorso di consapevolezza, un dialogo aperto e continuo con mente e corpo che lo rende pienamente calato nell’esperienza che vive momento per momento. Diversi sono i suggerimenti che potremmo trarre dalla lettura di queste pagine:

  1. l’efficacia data dal crearsi delle abitudini. Murakami, ogni mattina, col fresco si pone alla scrivania a lavorare ai suoi scritti;
  2. coltivare la determinazione. Murakami si è tenuto in allenamento per più di vent’anni cercando di non saltare neanche un giorno;
  3. darsi un obiettivo giornaliero e confrontarsi con tale obiettivo. Nel caso dell’autore si tratta di coprire il numero di chilometri prefissati;
  4. mantenere il piacere in quello che si fa. La corsa procura a Murakami un senso di felicità più di ogni altra attività fisica;
  5. dare continuità a quello che si fa poiché è l’unico modo per ottenere prima o poi qualche risultato;
  6. l’importanza dell’impegno. Il corridore non professionista si prefigge un proprio obiettivo personale ma, se non riesce a raggiungerlo, ciò che conta è sapere di avercela messa tutta ed essere fiero di sé;
  7. considerare la possibilità di intraprendere qualcosa in qualunque momento della vita lo si desideri;
  8. l’attività a cui ci si dedica dice qualcosa della propria personalità. Murakami considera la corsa consona al suo carattere, non essendosi mai sentito portato per le attività di gruppo, situazioni in cui sin da giovane si è sentito fuori posto;
  9. l’evoluzione personale va di pari passo ai miglioramenti ottenuti con le performance, ogni giorno puntare a superarsi anche di poco rispetto al giorno prima;
  10. l’importanza di coltivare pazienza e scrupolosità;
  11. cercare stimoli nel campo di nostro interesse, come ci piace e col ritmo che ci è più congeniale. Lo stesso Murakami non nutriva interesse e non riusciva a spiccare in ciò che gli veniva imposto;
  12. condurre una vita regolare per bilanciare il lavoro con i momenti piacevoli di distrazione e riposo;
  13. stabilire delle priorità nella propria vita, per distribuire al meglio tempo ed energia;
  14. imparare dagli insuccessi, come è capitato a Murakami nell’intraprendere maratone in cui si è dovuto confrontare con risultati fortemente deludenti, frutto, per sua stessa ammissione, di uno scarso allenamento e della presunzione che un buon risultato sarebbe arrivato anche con un ridotto impegno;
  15. concentrarsi su un unico obiettivo ottimizzando la propria energia mentale, ritagliandosi giornalmente un tempo da dedicare esclusivamente a tale obiettivo. Murakami predilige il mattino per la scrittura a cui dedica tre-quattro ore ogni giorno, momento in cui nient’altro esiste se non la scrittura stessa;
  16. mantenere un allenamento continuo di aspetti come concentrazione e perseveranza affinché mente e corpo possano assimilarli e rendersi pronti, cercando di spostare il limite sempre un po’ in là;
  17. l’importanza di condurre un’esistenza piena, lunga o breve che sia non importa, purché guidata da uno scopo;
  18. far tesoro dell’esperienza, andare avanti migliorandosi, indipendentemente dal fatto che l’azione compiuta sia perfetta o che i risultati corrispondano esattamente alle aspettative. Se in una gara Murakami non otteneva il tempo desiderato o commetteva piccoli errori ma si accorgeva di aver dato il meglio che poteva e di essere migliorato rispetto alle volte precedenti, per lui questo aveva il massimo valore ed era la componente più piacevole.

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Dott.ssa Cristina Lanza

Dott.ssa Cristina Lanza

Psicologa e Psicoterapeuta

Effettuo interventi di consulenza psicologica, sostegno e psicoterapia sia individuali che di coppia.
Sono iscritta all’Albo degli Psicologi del Lazio (prot. N. 11600 del 12.02.2004) e abilitata alla Psicoterapia

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