Immersi nel Flow. Le 3 caratteristiche comuni a coloro che vivono lo Stato di Flusso

da | 4 Set, 2020 | Psicologia del Benessere, Psicologia News

Ti è mai capitato di immergerti in qualche attività piacevole al punto da perdere la cognizione di spazio e tempo? Un’esperienza talmente piacevole e appassionante da dedicartici senza uno scopo esterno specifico da raggiungere ma per il piacere fine a se stesso che essa ti dava, un’esperienza “autotelica” ossia che vale la pena vivere per se stessa. Può essersi trattato di musica, sport, modellismo, gioco, cucina, ballo, non importa l’ambito, ciò che conta è quello che tali attività, vissute in un coinvolgimento profondo, hanno generato e generano in te.

Se questo ti è capitato almeno una volta nella vita o ti capita frequentemente, hai vissuto l’esperienza dello Stato di Flow ossia dello Stato di Flusso. Concetto introdotto dall’impronunciabile Mihaly Csikszentmihalyi, psicologo ungherese, e più volte diventato oggetto di studio e ricerca. Si potrebbe considerare l’innesco di un’autentica condizione di felicità in cui sei immerso in uno stato estatico nel quale esistete solo tu e l’attività che stai svolgendo, il contesto attorno a te scompare, sei immune da ogni tipo di distrazione, non senti più voci o rumori in sottofondo ma gli unici suoni o rumori a prevalere sono quelli prodotti dai gesti che compi per la tua attività, se dall’esterno qualcuno ti chiama quelle voci non raggiungono la tua percezione, il tempo sembra arrestarsi e seppur ti sembra che siano passati soltanto pochi minuti ti accorgi di essere rimasto immerso per ore e lo spazio attorno a te si riduce a quel poco che ti basta. Tutta l’attenzione rimane focalizzata in quello che stai facendo e scariche di dopamina ed endorfina accompagnano il piacere del tuo passatempo. Il resto appare irrilevante, non conta.
Stupore, meraviglia, assorbimento totale e assenza di autogiudizi negativi accompagnano il fare.

Per vivere un’autentica esperienza di Flow, l’attività deve essere svolta in assenza di qualsiasi sforzo, deve procedere in modo automatico e totalmente naturale, dunque non si deve cercare di controllare in modo consapevole ciò che si sta facendo, è come se l’azione fluisse per conto suo e ne fossi completamente rapito.

Quali sono le caratteristiche fondamentali, comuni a tutti coloro che vivono esperienze di flusso?

1-si hanno OBIETTIVI CHIARI, ossia un’idea ben definita di ciò che è necessario fare momento per momento o perché è l’attività stessa a indicarlo (es. quando vengono suonate le note di uno spartito) o perché ci si pongono mete chiare ad ogni passo successivo (es. uno scalatore sa quale sarà il suo appiglio successivo);

2-si riceve un FEEDBACK immediato di ciò che si sta facendo, sia qualora l’attività stessa lo consenta (es. il punteggio che si ottiene ad ogni colpo giocando a tennis) sia perché la persona è in grado, autonomamente, di valutare l’esito delle sue azioni (es. uno scrittore che rilegge e giudica l’ultima frase da lui scritta);

3-la persona avverte se esiste una CORRISPONDENZA tra le proprie capacità e le caratteristiche dell’attività a cui vuol dedicarsi: se rappresenta per lui una sfida eccessiva proverà ansia, se risulta troppo facile sarà probabile che si annoierà. Il pieno coinvolgimento può avvenire soltanto in presenza di un equilibrio tra capacità personali e condizione sfidante capace di offrire un potenziale di crescita.

Concentrazione, determinazione e perseveranza sono il lasciapassare per un’autentica esperienza di Flow, lo stato soggettivo di benessere e felicità è l’esito finale dell’esperienza che, oltretutto, se ripetuta nel tempo sembra dotare la vita di senso e scopo. Tuttavia, per esperimentare un senso di autentica felicità e pienezza di vita, sarebbe auspicabile sperimentare la condizione di Flow in più ambiti possibili, differenti l’uno dall’altro, per non trascurare opportunità varie di gratificazione, sviluppo e crescita personale.

Contrariamente a quello che abitualmente crediamo, i momenti migliori della nostra vita non sono passivi, ricettivi, rilassanti…I momenti migliori, di norma, occorrono quando il corpo e la mente di una persona sono portati al proprio limite in uno sforzo volontario per realizzare qualcosa di difficile e meritevole” (Mihaly Csikszentmihalyi)

 

 

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Dott.ssa Cristina Lanza

Dott.ssa Cristina Lanza

Psicologa e Psicoterapeuta

Effettuo interventi di consulenza psicologica, sostegno e psicoterapia sia individuali che di coppia.
Sono iscritta all’Albo degli Psicologi del Lazio (prot. N. 11600 del 12.02.2004) e abilitata alla Psicoterapia

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