Depressione: che cosa c’è da sapere

da | 5 Gen, 2011 | Psicologia News | 0 commenti

Le frasi sono ormai nell’uso comune: “sono giù”, “sono depresso”, “mi sento svuotato”. La vita, insieme alle gioie, somministra anche periodi difficili: un lutto, la perdita del lavoro, un esame importante da rifare, dissapori in famiglia, un divorzio, la pensione, la menopausa, la perdita della giovinezza, una malattia, tutte evenienze difficili da superare. Di solito questi episodi durano 4-6 mesi, poi passano e l’umore torna ai livelli di partenza. Ma se in questo periodo se ci si rivolge al medico, la risposta è spesso una pillola e questo spiega perché da anni la vendita di antidepressivi continui ad aumentare.
L’Agenzia del farmaco segnala che fra il 2000 e il 2009 il consumo di antidepressivi in Italia è aumentato del 76% ([1]). Nulla di strano: gran parte dell’informazione dei medici viene fatta dalle aziende farmaceutiche che hanno tutto l’interesse a vendere pillole. E anche molta dell’informazione che circola sui mass media, televisione compresa, è condizionata dalle aziende farmaceutiche. Inoltre la pillola è una risposta facile: il paziente esce dallo studio soddisfatto. Ma non sempre è la risposta corretta [2] e a volte è addirittura sbagliata e dannosa. Facciamo chiarezza.

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Dott.ssa Cristina Lanza

Dott.ssa Cristina Lanza

Psicologa e Psicoterapeuta

Effettuo interventi di consulenza psicologica, sostegno e psicoterapia sia individuali che di coppia.
Sono iscritta all’Albo degli Psicologi del Lazio (prot. N. 11600 del 12.02.2004) e abilitata alla Psicoterapia

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