Che cos’è la depressione
La depressione rientra fra i cosiddetti “Disturbi dell’Umore” ed è caratterizzata da una serie di sintomi cognitivi, comportamentali, somatici e affettivi che possono variare in termini di intensità e gravità fino ad arrivare a dei livelli tali da causare un disagio clinicamente significativo ed una compromissione del funzionamento sociale, lavorativo e di altre aree importanti.
I soggetti depressi si caratterizzano per:
– vissuti di tristezza e di rabbia, con una prevalenza dell’uno o dell’altro a seconda dello stile di personalità e del momento di vita della persona stessa;
– un notevole senso di negatività personale, che li porta a leggere tutti gli insuccessi e gli avvenimenti negativi riferendoli a sé (“sono io che non vado bene”, “sono io che sono una persona indegna”, ecc.);
– un senso di autosufficienza e di inaiutabilità, in quanto sono persone che hanno imparato nel loro percorso di crescita a cavarsela da soli, rinunciando a chiedere aiuto;
– una perdita di interesse per tutto, dal lavoro agli affetti alle attività un tempo piacevoli;
– un timore costante della perdita e dell’abbandono nonché per una visione del mondo respingente, vissuti che gli rendono difficile abbandonarsi alle relazioni affettive.
Quale depressione
Con il termine depressione, in realtà, non ci si riferisce ad una sola patologia, ma ad una serie di disturbi, distinti tra loro, che presentano però alcune caratteristiche comuni.
La principale distinzione, tuttavia, è possibile tra:
– Disturbo depressivo aspecifico: si tratta di una reazione depressiva ad una serie di eventi e situazioni intercorrenti, che richiede un tempo fisiologico di elaborazione. Ognuno di noi, infatti, nel corso della propria vita può reagire in un modo depressivo a situazioni in cui sperimenta un’esperienza di impotenza.
– Disturbo depressivo specifico: è caratteristico degli stili di personalità depressi. La reazione depressiva è suscitata da temi di perdita insieme alla percezione di inutilità del proprio sforzo di far fronte a quella esperienza di perdita. E’ questa esperienza ripetuta nel tempo a generare la sofferenza del depresso ed è questo che fa la differenza con una depressione aspecifica.
Terapia
Uno degli aspetti più importanti del lavoro con i depressi è quello di aiutarli a mettere a fuoco come l’anticipazione del rifiuto e la previsione di un abbandono li portino a sviluppare tutta una serie di strategie evitanti che li tengono ai margini della vita sociale. Questo emerge, in modo particolare, nelle storie affettive rispetto alle quali evitano il coinvolgimento e mettono alla prova pesantemente il partner per valutarne la resistenza.
Un secondo tipo di intervento è volto a ridimensionare il loro senso di negatività personale e ad aiutarli ad acquisire nuove competenze per la gestione delle loro emozioni e per la costruzione di un ponte di significato tra esperienze emotivamente discrepanti e ciò che queste producono in loro.
Alcuni sintomi:
umore depresso;
diminuzione o perdita di interesse e/o di piacere per le attività quotidiane;
insonnia o ipersonnia;
diminuzione dell’appetito con perdita di peso o incremento dell’appetito con aumento di peso;
agitazione o rallentamento psicomotorio;
modificazione del desiderio e/o delle abitudini sessuali;
autosvalutazione e sensi di colpa;
stanchezza, affaticabilità e/o mancanza di energia;
difficoltà di concentrazione o nel prendere decisioni;
tendenza all’isolamento dalla famiglia e dalla società;
pensieri ricorrenti di morte.