Atteggiamento mentale fisso o orientato alla crescita

da | 24 Gen, 2020 | Psicologia del Benessere, Psicologia News

Sentiamo spesso dire che il modo in cui ci sentiamo e le scelte che facciamo dipendono dal nostro approccio mentale, intendendo con questo il modo in cui guardiamo noi stessi, gli altri ed il mondo che ci circonda. L’idea di un approccio mentale orientato alla crescita e al miglioramento è frutto delle intuizioni e degli studi di una rinomata ricercatrice dell’Università di Stanford, Carol Dweck. Le sue ricerche si sono focalizzate sulle credenze che tutti noi abbiamo rispetto alle nostre capacità e ai nostri processi di apprendimento.

Quello che è emerso dopo anni di studio è che le persone, sulla base delle loro convinzioni, tendono a rientrare all’interno di una fra due possibili categorie. Nella prima categoria rientrano le persone che possiedono quella che lei definisce una “mentalità orientata alla crescita” che ritiene valida e positiva e che si basa sulla considerazione che la nostra intelligenza, il nostro atteggiamento mentale e le nostre abilità possano essere da noi allenati e che nel tempo e con un impegno costante possiamo raggiungere un notevole miglioramento prestazionale. L’idea che l’intelligenza e l’atteggiamento mentale non siano qualcosa di dato una volta per tutte e di rigidamente definito permette di investire su un loro cambiamento ed accrescimento. Le abilità di base rappresentano una piattaforma di lancio per il potenziale, il che ha un impatto positivo sulla salute e sulla felicità generali. Questo è ciò che caratterizza un approccio mentale orientato alla crescita.

Nella seconda categoria, invece, rientrerebbero persone che hanno un approccio mentale completamente diverso, la cosiddetta “mentalità fissa” che si basa sulla loro convinzione che né l’intelligenza, né l’atteggiamento mentale né le abilità di base possano subire alcun cambiamento rispetto alla dotazione innata, dunque non solo che non sia possibile allenarli e accrescerli ma neanche farli emergere qualora risultino mancanti. Ciò che è possibile fare nel corso della propria esistenza è semplicemente verificare la loro presenza o meno e di conseguenza rivelare la presenza di intelligenza ed abilità.

A questa differente distribuzione in una delle due categorie fanno seguito diverse conseguenze sull’apprendimento, sulle prestazioni scolastiche o lavorative, sul proprio modo di reagire al fallimento. L’idea di base è che se sei una persona con “mentalità fissa”, probabilmente ti concentrerai molto sui voti, sulla prestazione finale e sui risultati in genere perché questa è per te la misura della tua intelligenza e della tua capacità di apprendimento. La visione risulta dicotomica: o faccio bene oppure no.
Se invece sei una persona con “mentalità orientata alla crescita”, riterrai che per andare bene o migliorare saranno necessari impegno e duro lavoro, la tua attenzione andrà quindi a focalizzarsi sul processo che porta al risultato piuttosto che sul risultato stesso, questo modo contribuirà a renderti più forte ed abile. Se la “mentalità fissa” rimane focalizzata sui risultati, la “mentalità orientata alla crescita” si centra sui processi di apprendimento.

Per le “mentalità fisse” l’impegno verso il miglioramento è qualcosa di negativo e malvisto perché quando bisogna lavorare su se stessi subentra la delusione di considerarsi carenti e poco intelligenti, dunque ogni tipologia di impegno genera paura e vergogna, sentimenti che vengono tenuti nascosti, questo non ci consente di tirare fuori dalle nostre mancanze il meglio di noi. Per le “mentalità orientate alla crescita”, invece, impegno e fatica sono positivi perché visti come un investimento su crescita e sviluppo.
Sbagliare, compiere errori, fallire, non piace a nessuno, non è quello a cui aspiriamo ma quando accade, ciò che veramente conta è come ci poniamo verso questi risultati, se siamo capaci di capitalizzare o meno sui nostri errori.

Carol Dweck ha verificato, in particolare, l’incidenza sulle performance scolastiche di entrambi i tipi di mentalità prendendo come campione un gruppo di studenti del College, misurando le loro diverse mentalità e osservano cosa accadeva quando dovevano frequentare alcune delle lezioni più complesse. Gli studenti con “mentalità fissa” erano più ansiosi e preoccupati dei voti rispetto al gruppo con “mentalità orientata alla crescita” poiché erano preoccupati di mostrare le loro abilità “fisse”, innate, date una volta per tutte e di fronte alle difficoltà perdevano fiducia ed abbandonavano le lezioni. Gli altri studenti, invece, erano orientati all’apprendimento, alla conoscenza e meno interessati a mostrare le proprie capacità e quando hanno ottenuto scarsi risultati, si sono impegnati ancora di più ottenendo risultati migliori.

Una “mentalità fissa” può risultare vantaggiosa quando sei già bravo e capace in qualcosa di specifico e ti basta rimanere a quel livello di competenza, non senti l’esigenza di crescere ed imparare ulteriormente, ti consideri già soddisfatto. Laddove, invece, avverti l’esigenza di crescere e migliorare, una “mentalità di crescita” ti aiuterà molto di più, soprattutto perché la motivazione intrinseca rimarrà sempre a dei livelli alti, spingendoti ad impegnarti verso prestazioni sempre più elevate. Nella maggior parte dei casi, però, coloro che rimangono ancorati alla loro “mentalità fissa” e vanno incontro ad un calo di rendimento, vivono intensi sentimenti di frustrazione accompagnati da ruminazione continua sul loro effettivo livello di bravura e capacità ed un calo di autostima.

La buona notizia è che tutti possiamo trasformare una “mentalità fissa” in una “mentalità orientata alla crescita”, più adattiva e sostenuta dalle più recenti ricerche nel campo delle Neuroscienze. Siamo tutti soggetti a continui cambiamenti dati dalle esperienze di tutti i giorni e quanto più accogliamo novità e percorsi alternativi, tanto più la nostra si trasformerà in una “mentalità orientata alla crescita”.

Vediamo quindi 6 modi per riuscire a coltivare unamentalità di crescita”:

1 – riconosci ed accetta le tue debolezze. Se riconosci una tua debolezza o mancanza che da tempo ritieni non possa essere cambiata, comincia a fare dei piccoli passi per migliorarla invece di evitarla del tutto. Stabilisci dei piccoli obiettivi e concediti un adeguato lasso di tempo per raggiungere ciascuno di essi;

2 – orientati su positività e ottimismo. Sono i tuoi pensieri e le tue azioni quotidiane che cambieranno ciò in cui credi, sia relativamente alla persona che sei sia a quella che diventerai. Chiediti come ti vedi tra 5 o 10 anni e cosa potrebbe impedirti di arrivarci. Si tratta del lavoro, della tua situazione sentimentale o della tua situazione finanziaria? Sicuramente un atteggiamento mentale positivo può incidere su ognuno di questi ambiti, facendoti sperimentare un senso di maggior padronanza e capacità e aiutandoti a vedere le difficoltà come opportunità per metterti alla prova ed imparare dagli errori;

3 – non smettere mai di imparare e continua a fissare nuovi obiettivi. Le persone con “mentalità orientata alla crescita” vivono ogni momento della loro vita nella convinzione di non aver mai finito di imparare. Vanno costantemente alla ricerca di nuovi obiettivi rimanendo motivati ed interessati al processo di apprendimento;

4 – ricorda: progresso, non perfezione. Quando lasci che i risultati ti definiscano diventi vittima di una “mentalità fissa”. Ma orientandoti verso la crescita e l’ottimismo, svilupperai nuove abilità che ti avvicineranno a chi vuoi essere. Un grande cambiamento avviene impegnandosi quotidianamente in piccole abitudini, senza mai dimenticare di festeggiare i successi incontrati lungo il percorso;

5 – rifletti sui tuoi progressi ogni giorno. Uno dei modi più efficaci per coltivare una “mentalità di crescita” è prenderti del tempo ogni giorno per assimilare tutto ciò che impari. Questo può essere fatto riflettendo mentalmente o scrivendo a fine giornata ciò che ritieni di aver acquisito, in questo modo andrà a sedimentare in profondità. Ritagliati un tempo per questo ogni giorno e non lasciare che altro ti distragga da questo proposito;

6 – pratica la gratitudine. Studi recenti hanno dimostrato che la gratitudine esercita un impatto notevole sul benessere fisico, psicologico e sociale. Praticare gratitudine quotidianamente è uno degli aspetti chiave per trasformare aspetti potenzialmente negativi in positivi. Rifletti su cinque cose per le quali ti senti grato e che ti hanno portato ad essere dove sei oggi e a cambiare la tua vita in meglio. Inoltre, la gratitudine è più forte quando è condivisa con gli altri, dunque trova un modo per verbalizzarla e condividerla.

 

Dott.ssa Cristina Lanza

Dott.ssa Cristina Lanza

Psicologa e Psicoterapeuta

Effettuo interventi di consulenza psicologica, sostegno e psicoterapia sia individuali che di coppia.
Sono iscritta all’Albo degli Psicologi del Lazio (prot. N. 11600 del 12.02.2004) e abilitata alla Psicoterapia

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